Longarone
aggiornato al 02/12/2010
Perchè un ennesimo sito dedicato a Longarone, al Vajont, alla diga...
Longarone...
Avevo otto anni allora.
La notizia, il mattino, alla radio....mi rivedo ancora vicino all'apparecchio;
a immaginare il posto, le persone, le cose, anche la collocazione sulla carta geografica....poi, gli avvenimenti nel mondo in quel 1963, hanno preso il posto nelle notizie...
hanno affievolito ai nostri occhi e alla nostra coscienza quella tragedia...Nel corso degli anni, dei decenni, rare notizie di quegli avvenimenti...
1997.
La diga ,Longarone, Vajont ...
da allora, un flashback che ritorna insistentemente...
Longarone, 24 gennaio duemiladieci
Grazie a”Per una storia di Longarone nel novecento” di Ivo Mattozzi, cerco di conoscere qualcosa in più, della cittadina scomparsa.
Invito a leggere quanto qui scritto - e io non faccio citazioni al riguardo - perché è importante tutta la lettura del testo- .
Solo così, riesco a fissare nella mia testa, nei miei pensieri, quello che la distruzione di Longarone ha causato.
La vita delle persone
E poi
Tutto
Tutte le radici, che assieme al tronco di questo immaginario albero, sono state sradicate.
Si è spezzata la vita e la storia di ogni singola persona.
Nel testo, una lettura dell’ elenco delle vittime ci indica la rottura generazionale;
un’ interruzione non più ripristinabile
che solo il desiderio di memoria, che ostinatamente pretendiamo, può idealmente, con piccoli incorruttibili fili,nel tempo rabberciare.
Fortogna.......5 km da Longarone
...Fiori sono cresciuti...
...in ricordo delle vittime
Luglio 2010...
“Nessuna costruzione dell’uomo,
neppure la più grandiosa, vale la vita dell’ultimo degli operai
che ha contribuito con il suo sudore ad erigerla.”
27 gennaio duemiladieci
Longarone è anche Fortogna.
E’ una sosta doverosa o forse,
è il capolinea del mio Vajont;
o la partenza di ogni mio ricordare.
Il cimitero.
Negli ultimi anni, non più i “graffi” dei lavori sul terreno….
L’erba si è infoltita, tutto è ordinato.Ho apprezzato la sistemazione interna del corpo centrale della nuova costruzione.
All’esterno, architettonicamente di pregio, il camminamento-patio sull’ampio parterre, ben si armonizza con il paesaggio circostante.Urbanisticamente, la scelta della nuova sistemazione può essere considerata confacente alle attuali necessità.
Ma…considerazioni ormai tardive: con quali criteri stabiliamo il luogo – in questo caso giustamente scelto in emergenza e non contestabile – il modo, la sua cura, e soprattutto il suo proseguo, o ancor più il suo trasformarsi nel tempo?
Le lapidi, le foto, tutto era la continuazione,l’unico legame "idealmente materiale" che ci accompagnava nel ricordare i nostri morti. L’eliminazione delle croci, simbolo primario della nostra pietas, ha modificato il luogo.
Uniformato.......... o inanimato?
il mio spirito un po' ribelle
si intristisce davanti al divieto di posare fiori, che è il nostro gesto più semplice e spontaneo.
Sommessamente, mi unisco a quanti rimpiangono il vecchio cimitero.
Le future generazioni, inevitabilmente, modificheranno i nostri luoghi,
i nostri riferimenti cambieranno…
Il dolore di chi adesso, è rimasto solo, verrà lenito dagli anni.
Allora soltanto, l’attuale sistemazione, potrà avere la sua valenza di “giardino della memoria”, privo, sì, di anima(per noi) ma dove, questa nuova dimensione apparentemente anonima,
non sarà oblio ma soltanto
un modo diverso di ricordare.
Mezza estate
In Piazza 9 0ttobre, rivedo la signora Luigia, di Erto. Se avessi scritto la regia di questo mio ripercorrere i luoghi della memoria, non sarei mai riuscito a ritrovare i miei personaggi , così come li ritrovo "veri" , nella realtà. Come "comparsa",(ma poi uno dei pricipali attori), riappare la signora di Scarpec e scufons.........
nella piazza, che ancora una volta, in questi quasi cinquant'anni, trovo in "simbolico"continuo scompiglio. Gli arredi urbani di legno danno un quadro d'insieme più dolce, ...... pannelli fotografici dei più caratteristici scorci, della Longarone d'un tempo,riescono a farmi immaginare un "mondo" altrimenti così inevitabilmente uniformato ai tanti nostri amorfi(?)sistemi costruttivi. I giardinieri comunali sono al lavoro per l'imminente sagra; bancarelle d'artigianato in anteprima.....Presso l'hotel Posta, la passione di un -a me anonimo- pollice verde dà quel senso di "vivo", di continuità, di bello, in questa piazza ....dove qualche bambino gioca...... e, io, guardo i Murazzi lì vicino......e ..immagino....
...Dopo 47 anni la nuova
Piazza 9 Ottobre...
...Passato e Futuro...
copyright © 2010 | Memento Loci